
Harvard certifica l’assenza: 377.000 palestinesi scomparsi, il mondo assente
25/6/2025
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Quando lo dice Harvard, non è un’opinione: è un fatto. Secondo l’ultimo studio pubblicato nel Dataverse dell’università americana, 377.000 palestinesi risultano “scomparsi” a Gaza. Non evacuati, non dispersi: scomparsi. Mancano all’appello. Il dato emerge da un’analisi incrociata tra le mappe dei cosiddetti “centri umanitari” e le stime aggiornate della popolazione. Prima della guerra: 2.227.000. Adesso: 1.850.000. Ne mancano 377.000. Una voragine demografica che non si spiega né con gli sfollati, né con i sopravvissuti.
L’autore dello studio è Yaakov Garb, ricercatore israeliano e docente universitario, non un attivista radicale. Ha elaborato il report per identificare la trasformazione dei presunti centri di distribuzione in strumenti di controllo e sorveglianza. Ma nel lavoro, pubblicato da Harvard Dataverse, salta fuori un dato che gela il sangue: quasi un quinto della popolazione non è più registrabile da nessuna parte. Se metà della popolazione di Gaza sono bambini, significa che oltre 150.000 minori sono spariti, probabilmente morti sotto le macerie, senza tomba, senza nome, senza funerale.
Questo dato, in qualsiasi altro contesto, basterebbe a far tremare governi, a convocare commissioni d’inchiesta, a bloccare forniture militari. Invece il mondo tace. I media tacciono. Le istituzioni internazionali balbettano. Chi parla viene isolato. Chi scrive viene delegittimato. La fonte? È pubblica, è Harvard. Eppure non basta. L’orrore oggi ha bisogno di autorizzazione per essere definito tale.
È la normalizzazione della catastrofe, la banalità tecnica dell’annientamento.
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Questo dato, in qualsiasi altro contesto, basterebbe a far tremare governi, a convocare commissioni d’inchiesta, a bloccare forniture militari. Invece il mondo tace. I media tacciono. Le istituzioni internazionali balbettano. Chi parla viene isolato. Chi scrive viene delegittimato. La fonte? È pubblica, è Harvard. Eppure non basta. L’orrore oggi ha bisogno di autorizzazione per essere definito tale.
È la normalizzazione della catastrofe, la banalità tecnica dell’annientamento.
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