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Gaza non è più solo una strage. Gaza è uno specchio. E quello che ci rimanda è insopportabile. Non ci dice solo che stanno morendo dei bambini, ci dice che siamo il tipo di civiltà che guarda un bambino morire di fame e gira la faccia dall’altra parte. Ci dice che siamo capaci di imbastire vertici e risoluzioni, ma non di far passare un camion con sacchi di riso.
Non è più il genocidio di Gaza. È il nostro suicidio morale.
Le statistiche sono un pugno in pieno volto: almeno 115 morti di fame, secondo le autorità sanitarie locali. L’UNICEF denuncia che l’80% delle vittime da malnutrizione sono bambini. Medici Senza Frontiere ha contato un quarto di bambini e donne incinte malnutriti nelle sue strutture. La stampa internazionale – AP, BBC, AFP, Reuters – ha lanciato un appello congiunto: “fate passare gli aiuti”.
E intanto, mentre Gaza agonizza, il governo israeliano si barrica in dichiarazioni ambigue. Un ministro parla di “Gaza tutta ebraica”, Netanyahu finge sconcerto.Macron annuncia che la Francia riconoscerà lo Stato di Palestina, Israele lo accusa di premiare Hamas.
E noi? Dov’eravamo, quando i bambini morivano? Dov’eravamo mentre si discuteva di "cessate il fuoco" come fosse un’opzione diplomatica, non un’urgenza umana?
La verità è che Gaza morirà anche per colpa nostra. Perché l’unica arma che avremmo avuto era lo scandalo, e l’abbiamo messo via. Gaza morirà e noi resteremo qui, con i nostri silenzi, i nostri distinguo, le nostre frasi passive. Indifendibili.
E per la prima volta, avremo ciò che ci meritiamo: il disprezzo dei vivi.
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E intanto, mentre Gaza agonizza, il governo israeliano si barrica in dichiarazioni ambigue. Un ministro parla di “Gaza tutta ebraica”, Netanyahu finge sconcerto.Macron annuncia che la Francia riconoscerà lo Stato di Palestina, Israele lo accusa di premiare Hamas.
E noi? Dov’eravamo, quando i bambini morivano? Dov’eravamo mentre si discuteva di "cessate il fuoco" come fosse un’opzione diplomatica, non un’urgenza umana?
La verità è che Gaza morirà anche per colpa nostra. Perché l’unica arma che avremmo avuto era lo scandalo, e l’abbiamo messo via. Gaza morirà e noi resteremo qui, con i nostri silenzi, i nostri distinguo, le nostre frasi passive. Indifendibili.
E per la prima volta, avremo ciò che ci meritiamo: il disprezzo dei vivi.
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