La Sveglia di Giulio Cavalli podcast

L'era atomica è tornata

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Il mondo sta tornando a ballare sull’orlo dell’abisso nucleare, e questa volta il pericolo non arriva da paesi canaglia o gruppi terroristici, ma dagli ex alleati degli Stati Uniti. Gideon Rose, analista del Council on Foreign Relations, avverte che la politica isolazionista dell’amministrazione Trump e la demolizione sistematica degli accordi internazionali stanno scardinando il fragile equilibrio costruito dal secondo dopoguerra. E quando la fiducia nei garanti della sicurezza svanisce, la tentazione atomica diventa irresistibile.
La non proliferazione non è mai stata un automatismo: è stata un patto implicito tra chi rinunciava all’arma suprema e chi garantiva protezione. Washington, finora, era il perno di questo sistema. Ma se la Casa Bianca si sfila, gli scudi protettivi si sgretolano e ogni Stato è costretto a pensare alla propria sopravvivenza. Rose sottolinea che Francia e Regno Unito hanno già iniziato a discutere di estendere il loro ombrello nucleare ad altri partner europei, mentre in Asia, Giappone e Corea del Sud potrebbero decidere di dotarsi di una deterrenza indipendente.
L’errore fatale è stato pensare che la deterrenza fosse un privilegio esclusivo delle superpotenze. La storia recente dimostra il contrario: l’Ucraina, privata del suo arsenale nucleare dopo la dissoluzione sovietica, ha scoperto sulla propria pelle cosa significa fidarsi delle garanzie occidentali. E ora l’Europa orientale, di fronte all’incertezza americana, inizia ad armarsi ancora di più
Il mondo si troverà di fronte a una corsa agli armamenti senza precedenti, un’era di crisi nucleari inedite. Rose avverte che il futuro, ormai, è una partita giocata sull’orlo dell’Apocalisse.

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