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In questa puntata sospesa tra il disagio esistenziale e la diarrea a Ibiza, partiamo fortissimo: fallimenti infantili con Art Attack, statue di carta igienica spacciate per opere d’arte, genitori traumatizzati e la consapevolezza che no, da grandi non è migliorato niente. Poi arrivano i “detti del giorno” versione fake news con noi che scopriamo solo ora che Picasso non è un personaggio del ‘500 ma praticamente un boomer avanzato.
Nel mezzo, segmento cani per far indignare l’ENPA: papà che rasa il cane versione pecora per sempre, nonne che lo lavano con la candeggina “per farlo bello bianco” e veterinari che fanno da servizi sociali. Nicole racconta il suo primo volo post fobia: febbre, cagotto, nubifragi a Ibiza, casinò chiuso, techno che dopo 6 ore ti fa rivalutare il silenzio e Monster su Ed Gein guardata in aereo, così giusto per tenere bassa l’ansia.
Poi si scende nell’inferno dei fandom: Taylor Swift che non si può criticare nemmeno sussurrando, l’album definito “banalotto” con rischio lapidazione social, sogni bagnati di concerti di Ariana Grande e Bad Bunny in prima fila perché ovviamente i biglietti li avete presi voi, non noi. Passiamo da Pechino Express (che non faremo mai, piangeremmo alla prima casa a cui suoniamo) ai panini di Comolicasenza, alla Mini Kelly sognata a Londra, alle dogane che ti sgamano l’orologio da 120k e all’Italia che ti tassa pure l’ombra della pergola.
Insomma, una puntata perfetta per tutti quelli che hanno paura di volare, odiano fare la valigia, non capiscono il 110%, e però hanno comunque il coraggio di premere play su ‘sto podcast. Peggio per voi.
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