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Nell’estate nel 1979 una donna incinta di sei mesi si corica nella pala di una ruspa per ostacolare la distruzione del paese in cui è nata e cresciuta. Quel paese - un insieme di case costruite tra uliveti, agrumeti e il mare - si chiamava Eranova e rappresentava una visione, un luogo fondato sul principio della libertà. Oggi al suo posto sorge il terminal dei container del porto di Gioia Tauro, e la gente che ci viveva è stata rilocata in villaggi satellite costruiti ad hoc, senza anima. "Solo Dio ci può vendicare" dicono oggi. In questo episodio ricostruiamo la storia del porto di Gioia Tauro, dai Moti di Reggio a Giulio Andreotti che pone la prima pietra, dando spazio ai ricordi di chi ha perso una casa e un ideale di vita in nome di un progresso che non arriverà mai.
Le fonti audio sono tratte da: ETS, Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico.
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