
"Siamo in guerra per i diritti delle donne". Un grido che, come un fulmine che squarcia il cielo durante un temporale, è riecheggiato per le strade e le piazze della #Polonia, costringendo il governo ultraconservatore e di stampo cattolico a prendere tempo. Infatti, la sentenza della Corte Costituzionale che prevede maggiori restrizioni al diritto di abortire non è ancora stata pubblicata.
- La legge polacca sull’aborto è tra le più severe d’Europa
- Dei 1.110 aborti praticati legalmente nel 2019, il 98% è stato effettuato per malformazioni, malattie letali e alterazioni genetiche del feto
- A questi numeri bisogna aggiungere quelli praticati all’estero o clandestinamente
Perché dovrebbe interessarci la protesta polacca?
- In Italia, il diritto all’aborto è legislativamente riconosciuto da oltre 40 anni, ma resta un tabù
- oltre 10mila donne in Italia ricorrono all’aborto clandestino
- i medici obiettori sono in aumento
- la Sicilia è tra le regioni italiane con il più alto tasso di personale sanitario obiettore
- l’aborto farmacologico registra una delle percentuali più basse d’Europa
L’Italia deve fare molto di più! Volt e il team siciliano #NoiSiamoAntigone sostengono il diritto per ogni donna di scegliere, sempre e comunque. È necessario che istituzioni, sanità e scuola si facciano carico dell’impegno di eliminare quello stigma sociale che ancora, in Italia e soprattutto in Sicilia, colpisce duramente chi interrompe volontariamente la gravidanza.
Con Veronica Pagano, resp. Stampa Volt Sicilia
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