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Ti ricordi di quell’episodio dove raccontavo che nel giro di una settimana mi erano capitati due incidenti con due diverse macchine a noleggio?

Per rinfrescarti la memoria ti ricordo che nel prima caso si trattava di una certa Suora che stava per prendere la patente.  Un giorno, mentre stava facendo pratica con la mia auto urtò il cancello di fronte a casa nostra che appartiene ad una delle più antiche cantine di Montepulciano.

Bene. Ora vi racconto cosa successe nel secondo incidente. Avevo una nuova auto, in sostituzione di quella danneggiata dalla Suora . Era una Citroen di colore acquamarina, da me detta Frenchie in onore del  suo paese d’origine.  Il nostro garage a Montepulciano non è abbastanza grande, per cui la parcheggiamo per strada, davanti alla Cantina storica.

La mattina, dopo aver preso Frenchie, mentre stavo uscendo di casa,  i proprietari della Cantina mi dissero che la macchina aveva subito un danno. A giudicare dallo specchietto rotto e penzolante sul suo supporto e dal vetro spaccato, mi ero subito fatta un’idea del responsabile. Il colpevole doveva essere sicuramente un giovane, sbadato, che sfrecciava , con la sua Bat-mobile, sull’asfalto di via di Collazzi con la musica a tutto volume.

Ma la realtà era ben diversa.   I proprietari della cantina avevano osservato la scena,  la conducente era un’ anziana sui 90 anni con i capelli bianchi come la neve canadese.  Aveva una  “complice” , stagionata come lei, e come lei  gobba e robusta.

Dopo l’urto, le due arzille vecchiette si erano fermate ed erano uscite di macchina.

“Silvana, ho visto tutto, sono uscite cercando di non attirare l’attenzione e con gli occhi abbassati si sono messe a raccogliere i pezzi di carrozzeria sparpagliati per terra, poi sono risalite in macchina senza dire una parola”.

Per un istante mi stavo dimenticando il rispetto verso le persone anziane ed avevo solamente voglia di vendicarmi.. “occhio per occhio..dente per dente... “

Grazie a Dio, la loro andatura lenta da tartaruga aveva permesso ai cantinieri di scrivere  la targa, il modello ed il colore della macchina.

Con queste informazioni chiave, corsi al commissariato della polizia stradale per sporgere denuncia.

Montepulciano è un piccolo centro dove tutti si conoscono. Infatti, il Commissario in quel periodo era il fratello della ragazza di un nostro vicino di casa e dunque quando entrai in ufficio mi salutò chiamandomi per nome.

Dopo avergli raccontato il misfatto, grazie alla targa della macchina, per lui fu un gioco da ragazzi rintracciare e convocare la Furbacchiona in ufficio.

Trenta minuti più tardi, con la borsa in mano, l’arzilla vecchietta arrivò, ovviamente in macchina, e già prima di entrare in ufficio, si senti la sua voce rauca proclamare la propria innocenza.

Il Commissario ci presentò e le spiegò la situazione, aggiungendo  che c’erano anche due testimoni che avevano visto tutto.  

La signora capì che era stata presa in castagna e che quindi non poteva più negare e sottrarsi alle sue responsabilità.

Il commissario le spiegò che il mio interesse non era quello di denunciarla, ma semplicemente di essere risarcita del danno subito.

Fu così che lei, per chiudere la questione il più velocemente possibile, aprì la borsa che era traboccante di banconote, disposta a pagare qualsiasi cifra sull’unghia per comprare il mio silenzio.

Naturalmente il mio silenzio non era in vendita. Io desideravo solo 100 euro che era il costo amministrativo che l’autonoleggio mi aveva addebitato.

A distanza di tempo, ancora oggi, quando ci incontriamo per strada con questa signora, ci salutiamo facendo l’occhiolino, come per condividere un nostro piccolo segreto.

END

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