
Il calo della natalità in Italia continua: nel 2024 si contano 10.000 nati in meno e un tasso di fecondità sceso a 1,18 figli per donna. Entro il 2050 la popolazione in età da lavoro diminuirà di oltre 7 milioni di persone, mettendo a rischio la tenuta del sistema economico.
Per sostenere il mercato del lavoro, l'inserimento regolare dei migranti diventa cruciale. L'immigrazione genera benefici economici: nel 2022 il saldo tra entrate e uscite è stato positivo per 3,2 miliardi di euro. Unioncamere stima un fabbisogno di 600 mila lavoratori nel 2025, ma le richieste non potranno essere soddisfatte dal mercato interno né dai paesi dell'Est Europa. Servono quindi nuovi ingressi da paesi extraeuropei, anche a bassa qualificazione, nei settori dell'agricoltura, dell'industria e dei servizi. Tuttavia, il sistema italiano è lento e inefficiente: a fronte di 680 mila richieste nel 2024, solo 9 mila permessi sono stati effettivamente rilasciati. Le grandi aziende riescono a gestire meglio i flussi, ma le Pmi restano penalizzate da burocrazia e mancanza di strumenti. Affrontiamo il tema con Tommaso Frattini, Professore di Economia all'Università Statale di Milano; Michelangelo Agrusti, Presidente Confindustria Alto Adriatico.
Affitti brevi, l'extra tassa scatta per chi passa da Airbnb o Booking
La stretta sugli affitti brevi è stata parzialmente modificata: l'aumento generalizzato dal 21 al 26% della cedolare secca è stato eliminato dal testo della Legge di Bilancio, ma resta in vigore per la maggior parte dei casi. Chi affitta attraverso intermediari o portali come Airbnb o Booking dovrà comunque applicare l'aliquota del 26%. Il sistema prevede oggi un'aliquota base del 26% e la possibilità di applicare il 21% per un solo immobile, ma la nuova norma specifica che questa opzione non è ammessa se l'immobile è stato affittato tramite intermediari. In sostanza, l'aumento resta per la gran parte dei locatori, dato che circa il 90% degli affitti brevi passa dalle piattaforme online.
La misura ha suscitato critiche politiche e di categoria: Forza Italia e Lega si sono dette contrarie, mentre Fratelli d'Italia ha annunciato che in Parlamento si cercherà una mediazione. Il presidente di Aigab, Marco Celani, ha parlato di "rimodulazione che non cambia nulla", definendo la misura "una patrimoniale mascherata" che aumenta la pressione fiscale su un settore ormai strutturato e fondamentale per l'offerta turistica italiana. Ne parliamo con Giovanni Parente, Il Sole 24 Ore
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