Focus economia podcast

La vibecession colpisce anche Trump?

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Il prezzo delle uova alle stelle? Donald Trump replica ai reporter che c'e' l'influenza aviaria, che lui e' in carica solo da tre settimane e scarica la colpa dell'inflazione sul suo predecessore Joe Biden. "Quando avete visto i numeri dell'inflazione, ero qui da tre settimane. Non ho avuto niente a che fare con l'inflazione, è stata causata da Biden", ha detto. "Ho avuto quattro anni di inflazione praticamente nulla", ha aggiunto riferendosi al primo mandato. "Ma vi dirò una cosa, questo paese ha fatto più progressi nelle ultime tre settimane di quanti ne abbia fatti negli ultimi quattro anni, e siamo di nuovo rispettati come paese".  Curioso che proprio il prezzo delle uova possa risultare un boomerang. Secondo molti analisti infatti proprio la percezione del costo della vita ha giocato un ruolo fondamentale nelle elezioni dello scorso novembre. Gli elettori e le elettrici che vanno a fare la spesa ogni giorno, in sede di voto, non sono stati influenzati dai dati macroeconomici che sono stati utilizzati per dimostrare il successo della Bideneconomy. Per molti l'elemento che ha più spostato è stato il prezzo dei beni essenziali come le uova per l'appunto. Una dozzina di uova costava 1,60 dollari a gennaio 2017, quando si è insediato Trump.  Ne discutiamo con Alessandro Plateroti - nuovo Direttore di NewsMondo.it

Botta e risposta tra i vertici di Unicredit e Banco Bpm sull'opa Anima

Banco Bpm ha deciso di rilanciare su Anima prima della conferma della BCE, mettendo potenzialmente a rischio i parametri patrimoniali. Unicredit minaccia di ritirare la sua OPS, mentre il CEO di Banco Bpm, Castagna, respinge le accuse e difende la strategia per rafforzare l’istituto. L’assemblea del 28 febbraio sarà decisiva. Ne parliamo idea con  Luca Davi - Il Sole 24 Ore 

Prezzi del caffè ai massimi

Non si fermano gli allarmi sui rincari del caffè, dopo l allarme lanciato dagli imprenditori a fine agosto 2024, cui hanno fatto eco le associazioni dei consumatori. Il caffè arabica ha toccato a inizio febbraio un nuovo record e ha superato i 4 dollari per libbra a New York. Il rally è alimentato dalle "preoccupazioni per la scarsità delle forniture a livello globale" con il prezzo che è raddoppiato nell'ultimo anno. Sono cresciuti i timori per la futura produzione del Brasile, primo produttore dopo una prolungata siccità. Il raccolto di arabica in Brasile dovrebbe essere il più basso dal 2022.
Assoutenti, per esempio, ha stimato un incremento del 68% della materia prima rispetto al 2023 per la varietà robusta. Secondo l associazione in Italia, dove il solo espresso bevuto al bar genera un giro d affari di 7 miliardi di euro all anno, il costo della tazzina è cresciuto del 15% dal 2021, con picchi in particolare in alcune città. E la situazione non accenna a stabilizzarsi: secondo gli analisti, il caffè è tra le principali materie prime a vedere le quotazioni lievitate. Per il 2025 si stima che la tazzina di caffè al bar potrebbe arrivare a costare anche 2 euro. Cosa è successo quindi alla materia prima? I trend rialzisti sarebbero amplificati dall incertezza sugli effetti delle norme anti deforestazione Ue e dai costi dei container sostenuti dalle tensioni geopolitiche sul Mar Rosso. Tuttavia, il trend inflazionistico è anche fortemente alimentato da movimenti speculativi. Ultimo non ultimo, lo scenario potrebbe ulteriormente peggiorare con i dazi commerciali americani. Il commento è di Cristina Scocchia, AD di Illycaffè.

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