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Dazi, Trump: «Usa non sopravviverebbero senza»

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Trump torna a difendere i dazi: «Senza tariffe, gli Stati Uniti non avrebbero alcuna possibilità di sopravvivenza economica». Sostiene che grazie a essi l’economia americana stia vivendo un "boom", smentito però dall’Ocse, che prevede un rallentamento del PIL Usa dal 2,8% nel 2024 all’1,5% nel 2026. Intanto Washington accelera i negoziati commerciali con decine di Paesi: chieste le "migliori offerte" entro domani, prima della scadenza dell’8 luglio, quando termina la sospensione dei dazi del “giorno della liberazione”. L’incontro più delicato sarà domani, 4 giugno, a margine della ministeriale Ocse, tra il commissario Ue Maros Sefcovic e il capo negoziatore Usa Jamieson Greer, all’indomani dell’annuncio di Trump dell’aumento al 50% dei dazi su acciaio e alluminio europei. La Commissione Ue prepara una risposta: possibile attivazione di contromisure già dal 14 luglio. Ne parliamo con Lucio MirandaPresidente e fondatore di ExportUSA.

Bessent: "Gli Stati Uniti non andranno mai in default"

Il Segretario al Tesoro Scott Bessent rassicura Wall Street: «Gli Stati Uniti non saranno mai inadempienti». Replica così a Jamie Dimon (JPMorgan), che avverte sui rischi del debito. Intanto Trump spinge per l’approvazione del suo ambizioso disegno di legge sulla spesa, che secondo Moody’s potrebbe pesare ulteriormente sul deficit, già fuori controllo. Bessent liquida le critiche come infondate. Ma il mercato lancia segnali d’allarme: i Cds americani (assicurazioni contro default) costano oggi come quelli di Paesi come Grecia e Italia. Morya Longo sul Sole 24 Ore: “Excusatio non petita”. Interviene Alessandro Platerotidirettore Newsmondo.it.

Consumi, Confimprese: ad aprile pesante -4,1%

Ad aprile 2025 i consumi registrano un crollo del -4,1% su base annua, il dato peggiore da dopo il Covid. Nei primi quattro mesi dell’anno il calo è del -3,0%. In particolare, l’abbigliamento-accessori tocca un -9,3% mensile, mentre la ristorazione è l’unico comparto in lieve crescita (+1,1%). Male anche i canali di vendita: centri commerciali (-6%), high street (-4,2%), prossimità (-3,8%). Peggio di tutti il Sud (-6,1%), con la Puglia a -8,7%. La Toscana è l’unica regione stabile (0,0%). Le famiglie tagliano sui beni durevoli e privilegiano svago e tempo libero. Affrontiamo il tema con Mario RescaPresidente Confimprese.

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