Macro podcast

La guerra all’immigrazione dell’America di Trump

14/2/2025
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Donald Trump ha fatto della severità nei confronti dell’immigrazione illegale un pilastro della sua campagna presidenziale e, appena entrato alla Casa Bianca, ha già promulgato misure di vasta portata. Rafforzando non solo quelle contro l'immigrazione illegale, ma anche contro alcune forme legali. Ha sospeso il programma di reinsediamento dei rifugiati; ha introdotto restrizioni al processo di richiesta di asilo; ha ordinato il dispiegamento di truppe aggiuntive al confine con il Messico; un ordine esecutivo recente prevede la trasformazione della base navale di Guantanamo Bay in un centro di detenzione per migranti irregolari; ha annunciato la fine dei programmi di protezione temporanea per migranti provenienti da Paesi come Cuba, Haiti, Nicaragua e Venezuela; sta cercando di eliminare il diritto alla cittadinanza per nascita per i figli di migranti irregolari. Inevitabili le critiche. Tanto che l'American Civil Liberties Union ha intentato addirittura una causa contro l'amministrazione Usa, sostenendo che i migranti detenuti a Guantanamo Bay sarebbero stati privati dell'accesso adeguato a rappresentanza legale e ad altri mezzi di comunicazione. Allo stesso tempo, sul fronte economico, alcuni analisti suggeriscono che la riduzione dell'immigrazione potrebbe avere effetti negativi sull'economia statunitense. Ne abbiamo parlato a Macro con Alfonso Giordano, Docente di Population Environment And Sustainability alla Luiss “Guido Carli”; Christopher Hein, Docente di Migration And Refugee Policies alla Luiss “Guido Carli”; Marco Valsania, Corrispondente Il Sole 24 Ore da New York; Luca Veronese, giornalista Il Sole 24 Ore.

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