Il paese dei ciechi

Reunion di Oscar De Summa si svolge in un dolce pomeriggio della stagione dei ricordi. Un gruppo di amici “storico” si riunisce in una villa di campagna al richiamo insistente e inaspettato di uno di loro. È tra tutti quello apparentemente più fortunato, che ha ricevuto, inaspettatamente, una grande eredità. La compagnia si avventa sull’ereditiero nella speranza di raccogliere anche solo qualche briciola di quella fortuna. Personaggi diversi per estrazione e per storia danno vita a una carrellata di maschere della società contemporanea.

Luigi Pirandello scrive All’uscita nel 1916. Si tratta di un breve atto unico che l’autore definisce “mistero profano”. Tutto si svolge all’uscita posteriore di un cimitero al crepuscolo. Qui l’Uomo grasso e il Filosofo incarnano il contrasto tra sensi e ragione. Li raggiungono la moglie dell’Uomo grasso, un bambino con un unico desiderio e una famiglia di contadini composta da padre, madre, figlia e un asinello. Sono tutti fantasmi ancora affamati di vita, ombre desiderose di narrarsi. Le voci sono di Oscar De Summa, Paola Tintinelli e Francesco Pennacchia. Con la partecipazione di Savino Paparella, Ilaria Marchianò e Chiara Callegari. Musica: Bolero di Maurice Ravel. Regia di Clio Saccà.

Nel 1904 Herbert George Wells pubblica nella rivista “The Strand Magazine” il racconto The Country of the Blind (Il paese dei ciechi). A trecento miglia dal Chimborazo, tra le più selvagge solitudini delle Ande ecuadoriane, giace, separata dal mondo, una misteriosa vallata montana, il Paese dei Ciechi. In questa conca di sorgenti e pascoli, la popolazione vive felice fino all’arrivo di uno strano morbo. Le voci sono di Ilaria Marchianò, Savino Paparella, Francesco Pennacchia e Paola Tintinelli. Regia di Chiara Callegari.

Il canto del cigno di Anton Cechov ha come sottotitolo Calcante, personaggio di un’operetta francese del 1864, La belle Hélène di Jacques Offenbach. Il mitico indovino greco vi perde la sacralità per diventare un ipovedente offuscato dai fumi (e dagli arrosti) della mondanità. Ed è proprio questo il ruolo interpretato dal protagonista dell’atto unico scritto da un Cechov ventiseienne nel 1887. Savino Paparella e Francesco Rotelli sono diretti da Clio Saccà.

Claudio e Gertrude sono morti di Mia Malatesta e Francesca Di Fazio ci regala ancora un giro di giostra con il principe di Danimarca. Questa volta Claudio e Gertrude sono morti, usciti di scena per non apparire più, clown di un circo divenuto ormai morte del nord. E voci che gridano alle metropoli del mondo, nel deserto, fra le luci della normalità. La regia è di Roberto Latini, le musiche di Gianluca Misiti.

La maledizione. Piccolo viaggio senza ritorno, guardando da lontano il Rigoletto di Giuseppe Verdi di Claudio Morganti e Rita Frongia regia di Claudio Morganti una produzione del Gruppo di Lavoro Artistico del Teatro Metastasio musiche di Giuseppe Verdi registrazione e postproduzione Andrea Benassai quinta puntata: Canto con Monica Demuru e Claudio Morganti

Ne L’intrusa di Maurice Maeterlinck tutto è attesa e immobilità: viene messo in scena un tempo sospeso che precede qualcosa di ineluttabile. Le voci sono di Savino Paparella, Monica Demuru, Francesco Pennacchia, Oscar De Summa, Arianna Pozzoli e Ilaria Marchianò. Firma la regia Massimiliano Civica.

Hotel Blue Moon è un inno alla radio firmato da Tolja Djoković, Fabiola Fidanza e Teresa Vila. In una stanza prende forma un racconto ambientato ai Caraibi. In una dimensione abitata contemporaneamente da ipnosi e realtà, due donne, due voci, si frammentano in altre schegge. Nell’eco jazz di tema e variazione, Roberto Latini sintonizza la regia nell’ambiente sonoro di Gianluca Misiti.

La maledizione. Piccolo viaggio senza ritorno, guardando da lontano il Rigoletto di Giuseppe Verdi di Claudio Morganti e Rita Frongia regia di Claudio Morganti una produzione del Gruppo di Lavoro Artistico del Teatro Metastasio musiche di Giuseppe Verdi registrazione e postproduzione Andrea Benassai quarta puntata: Buffone con Francesco Pennacchia e Claudio Morganti

I ciechi di Maurice Maeterlinck, anche se scritto prima dell’invenzione della radio è il radiodramma perfetto. Perché gli ascoltatori sono nella stessa condizione dei protagonisti della storia. Hanno solo il loro udito per orientarsi, per cercare di capire, per scoprire cosa sta accadendo. Vivono in un mondo oscuro, e i suoni e le parole dette sono le sole cose a cui aggrapparsi. Le voci sono di Savino Paparella, Paola Tintinelli, Roberto Abbiati, Monica De Muru, Luca Zacchini, Francesco Pennacchia, Oscar De Summa, Francesco Rotelli, Arianna Pozzoli e Ilaria Marchianò. La regia è di Massimiliano Civica.