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“Tant’eran li occhi miei fissi e attenti”
Gli occhi, ecco, vengono introdotti i veri protagonisti del Paradiso dove il corpo non scompare, ma si nobilita a tal punto da consentire la visione ultima, quella della verità, di Dio.
Questo non significa affatto dimenticarsi della realtà umana, della necessità di essere degni cittadini in terra per poter aspirare alla Roma celeste “quella Roma onde Cristo è romano” e a Dante viene assegnata una missione specifica “quel che vedi, ritornato di là, fa che tu ne scrive”

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