La situazione è più preoccupante del previsto: lo ha svelato Cecilia stessa, parlando al telefono con i genitori e con il compagno. Ha raccontato le condizioni in cui è costretta a vivere nel carcere di Evin, ha svelato che il pacco che gli iraniani dicevano di averle consegnato in realtà non è mai arrivato, e ha chiesto una cosa precisa: “Fate presto”. Le conseguenze di queste tre telefonate non si sono fatte attendere: la Farnesina ha convocato l'ambasciatore iraniano per chiedere il rilascio immediato di Cecilia, ma l’ambasciatore ha risposto chiedendo la scarcerazione dell’ingegnere Mohammad Abedini Najafabadi. Per Adebini, intanto, la Procura di Milano si è espressa contro gli arresti domiciliari, ma la decisione finale - attesa nei prossimi giorni - spetta al giudice. Oggi è stata anche la giornata politica per il caso di Cecilia: ci sono state delle prese di posizione da parte di vari esponenti politici ma soprattutto c’è stato il vertice a Palazzo Chigi, il primo con la presidente del Consiglio Giorgia Meloni.
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